Ormai un classico della spiritualità contemporanea. L’esperienza mistica della santa polacca Faustina Kowalska espressa attraverso il suo Diario.
Religiosa semplice, senza istruzione, ma forte e infinitamente fiduciosa in Dio, Suor Faustina Kowalska ebbe una grande missione, ricordare una verità di fede da sempre conosciuta, ma dimenticata spesso, riguardante l’amore misericordioso di Dio per l’uomo. Il culto della Divina Misericordia, che ha ricevuto impulso proprio da questo Diario, si festeggia la prima domenica dopo la Santa Pasqua.
PREFAZIONE di mons. Giuseppe Bart
Santa Faustina Kowalska è un grandissimo dono di Dio per il nostro tempo. E un dono straordinariamente ricco perché porta in sé non soltanto l’esempio di una vita cristiana perfetta ma anche un grande messaggio, quello della Divina Misericordia, che per volontà di Cristo le è stato affidato per il bene di tutta la Chiesa e del mondo intero: « Oggi mando te a tutta l’umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso. » (D. 1588).
«Apostola della Mia Misericordia, annuncia al mondo intero questa Mia insondabile Misericordia.» (D. 1142).
Suor Faustina era ben consapevole di essere strumento nelle mani di Dio per eseguire il suo disegno di misericordia: «Sono consapevole della mia missione nella Santa Chiesa. Il mio impegno continuo è quello di impetrare la Misericordia per il mondo» (D. 482).
«Oh mio Gesù, trasformami in Te con la potenza del tuo amore, affinché io sia un degno strumento per annunciare la tua Misericordia» (D. 783).
Nel contesto di questa missione di far conoscere agli uomini la grande misericordia di Dio, Suor Faustina ci consegna il dono del suo Diario «La misericordia divina nella mia anima», frutto della Sua collaborazione con la grazia divina. Infatti è stato Gesù stesso a darle l’ordine di scrivere: « Segretaria del Mio mistero più profondo, sappi che sei in confidenza esclusiva con Me. Il tuo compito è quello di scrivere tutto ciò che ti faccio conoscere sulla Mia Misericordia, per il bene delle anime che leggendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me. » (D. 1693).
Nell’intimo rapporto con Cristo, Suor Faustina ha ricevuto la dottrina sulla Divina Misericordia e ne ha fatto un tesoro prezioso che ha plasmato tutta la sua vita da trasformarla in misericordia stessa: «La Tua Misericordia, o Gesù, sia impressa sul mio cuore e sulla mia anima come un sigillo e ciò sarà il mio segno distintivo in questa e nell’altra vita. La glorificazione della Tua Misericordia è il compito esclusivo della mia vita.» (D. 1242).
Il Diario di Suor Faustina, dedicato tutto al mistero della misericordia di Dio, è una fonte originale per conoscere questa verità di fede, perché non comprende né citazioni, né commenti dei testi biblici, ma si basa sull’esperienza mistica straordinariamente ricca di Suor Faustina. Il Diario può essere considerato come una sorta di sorgente supplementare per la teologia della Divina Misericordia, sorgente che la arricchisce notevolmente.
La contemplazione del mistero della misericordia descritta da Suor Faustina con parole ed espressioni particolarmente forti ci conduce ad affidarci alla volontà di Dio e all’amore attivo del prossimo L’incontro con il Diario stimola ad intraprendere il cammino della santità. Porta inoltre i peccatori sulla strada della conversione invitandoli nella fiducia nel perdono di Dio. Quanto toccano in profondità il cuore di chi legge queste parole di Gesù: «La Mia Misericordia è più grande delle tue miserie e di quelle del mondo intero. Chi ha misurato la Mia bontà? Per te sono disceso dal cielo in terra, per te Mi sono lasciato mettere in croce, per te ho permesso che venisse aperto con la lancia il Mio Sacratissimo Cuore ed ho aperto per te una sorgente di Misericordia. […] Bevi a piene labbra alla Sorgente della vita e non verrai meno durante il viaggio ».(D. 1485).
Giovanni Paolo II nel libro Memoria e identità’ ha scritto: « le parole annotate nel Diario di santa Faustina appaiono come un particolare Vangelo della Divina Misericordia, scritto secondo la prospettiva del XX secolo. I contemporanei hanno compreso questo messaggio. Lo hanno compreso proprio attraverso il drammatico accumularsi del male durante la Seconda guerra mondiale e attraverso la crudeltà dei sistemi totalitari. Fu come se Cristo avesse voluto rivelare che il limite imposto al male, di cui l’uomo è artefice e vittima, è in definitiva la Divina Misericordia. Certo in essa vi è anche la giustizia, ma questa da sola non costituisce l’ultima parola dell’economia divina nella storia del mondo e nella storia dell’uomo. Dio sa sempre trarre il bene dal male, […] Dio è amore e misericordia. Cristo crocifisso e risorto, così come apparve a Suor Faustina, è la suprema rivelazione di questa verità ». Quanto il mondo e l’uomo di oggi hanno bisogno di comprendere e di accogliere la verità sulla Divina Misericordia. Infatti « dove se non nella Divina Misericordia il Mondo può trovare lo scampo e la luce della speranza. I credenti lo intuiscono perfettamente ».
La storia del terzo millennio appena iniziato mostra del resto quanto l’intera vicenda umana abbia bisogno della Divina Misericordia. Lo ha intuito il Beato Giovanni Paolo II, grande Apostolo della Divina Misericordia, che nel suo insegnamento dalla sede di Pietro aveva presentato a tutto il mondo « Dio ricco di misericordia ». Attraverso il dono di Santa Faustina, il Papa ha voluto trasmettere questo messaggio al nuovo millennio nella certezza che la Luce della Divina Misericordia illumini il cammino degli uomini del terzo millennio. « Solo nella misericordia di Dio il mondo troverà la pace e l’uomo troverà la felicità ».
La contemplazione degli scritti di Suor Faustina suscita nell’uomo un profondo desiderio di Dio, soprattutto il desiderio di conoscere la Sua infinita misericordia e il desiderio di gettare nel suo abisso la propria miseria e debolezza.
In pochissimi anni il Diario di Suor Faustina è diventato un grandissimo nutrimento spirituale per milioni di uomini e donne. Moltissime anime provate dal dolore, smarrite, schiacciate dal peso del peccato hanno trovato nella lettura del Diario un raggio di luce nella loro vita.
In questo capolavoro della mistica cristiana, quale è il Diario, possiamo trovare una guida sicura verso la santità alla quale Dio chiama ogni uomo.
E con viva gioia che vi consegno, cari fratelli e sorelle, la tredicesima edizione del Diario di Santa Faustina «La misericordia divina nella mia anima ». Questa edizione viene pubblicata nell’anno 2013 – anno di elezione del Papa Francesco.
Sin dall’inizio del suo pontificato, il Santo Padre ha usato espressioni particolarmente forti per parlare della Divina Misericordia « Sentire misericordia, questa parola cambia tutto, cambia il mondo ». La misericordia è il messaggio più forte del Signore.
Oggi possiamo constatare che è veramente sorprendente come la Divina Misericordia ha conquistato e sta conquistando le anime di tutto il mondo. La crescente richiesta del Diario è la prova tangibile.
Auguro a tutti che il contatto con l’esperienza viva di Santa Faustina aiuti ad una maggiore comprensione del mistero della Divina Misericordia e della sua accoglienza nella vita con lo scopo di essere apostoli della Divina Misericordia nel mondo.
INTRODUZIONE
Santa Maria Faustina Kowalska, nota in tutto il mondo come apostola della Divina Misericordia, è annoverata dai teologi fra i grandi mistici della Chiesa.
Nacque in Polonia, a Glogowiec, terza di dieci figli, in una povera e devota famiglia di contadini. Nel giorno del battesimo, nella chiesa parrocchiale di Swinice Warckie, ricevette il nome di Elena. Fin dall’infanzia si distinse per la devozione, l’amore per la preghiera, la laboriosità, l’obbedienza e una grande sensibilità per le miserie umane. Frequentò le scuole per quasi tre anni; a sedici anni dovette lasciare la casa paterna per guadagnarsi da vivere ed aiutare i genitori lavorando come domestica ad Aleksandrów e Lodz.
Già dal settimo anno di vita (due anni prima di ricevere la Prima Comunione) sentì viva la chiamata del Signore. Quando più tardi manifestò il desiderio di entrare nella vita religiosa, i suoi genitori non le diedero il permesso. Elena quindi cercò di soffocare in sé questa chiamata di Dio, ma incitata dalla visione di Cristo sofferente, dalle parole di rimprovero: «Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai?» (Diario, 9), iniziò a cercare un istituto religioso. Bussò a numerose porte, ma da nessuna parte venne accolta. Il 1° agosto 1925 entrò nel convento della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia. Nel suo Diario scrisse: «M i sentivo) nitamente felice; mi pareva di essere entrata nella vita del paradiso. Dal mio cuore erompeva, unica, la preghiera della gratitudine» (Diario, 17).
Dopo alcune settimane subì tuttavia la forte tentazione di trasferirsi in un’altra congregazione, in cui ci fosse più tempo da dedicare alla preghiera. Allora Gesù, mostrandole il suo volto ferito e sofferente, disse: «Tu mi causerai un simile dolore, se uscirai da questo ordine. È qui che ti ho chiamata e non altrove e ho preparato per te molte grazie» (Diario, 19).
Nella Congregazione ricevette il nome di Suor Maria Faustina. Trascorse il tempo del noviziato a Cracovia e lì, alla presenza del vescovo S. Rospond, pronunziò i primi voti e dopo cinque anni i voti perpetui: castità, povertà e obbedienza. Lavorò nelle diverse case della Congregazione, più a lungo a Cracovia, Plock e Vilnius, svolgendo i compiti di cuoca, giardiniera e portinaia.
Nulla all’esterno tradiva la sua vita mistica così eccezionalmente ricca. Svolgeva i suoi compiti con ardore, osservava con fedeltà tutte le regole della vita religiosa, viveva in raccoglimento e silenzio, e nello stesso tempo era spontanea, serena, piena di cordiale e disinteressata carità verso gli altri.
Tutta la sua vita era concentrata nel tendere ad una unione sempre più piena con Dio e a collaborare con Gesù nell’opera della salvezza delle anime. Il Signore le elargì grandi grazie: il dono della contemplazione, quello di una profonda conoscenza del mistero della misericordia di Dio, visioni, apparizioni, stimmate nascoste, il dono della profezia e del la lettura delle anime, come pure il raro dono delle nozze mistiche. Cosciente di aver ricevuto doni così numerosi scriveva:
«Né le grazie, né le rivelazioni, né le estasi, né alcun altro dono a lei elargito all’anima] la rendono perfetta, ma l’unione intima della mia anima con Dio.» (Diario, 1107).
Dopo il primo anno di noviziato arrivarono le dolorose esperienze mistiche della cosiddetta notte oscura ed anche le sofferenze spirituali e morali legate alla realizzazione della missione che aveva ricevuto da Cristo. Santa Faustina offrì la propria vita per i peccatori e per tale motivo patì anche numerose sofferenze per la salvezza delle anime. Negli ultimi anni della sua vita aumentarono inoltre le sofferenze interiori e i disturbi fisici: si manifestò la tubercolosi che invase i polmoni e il tubo digerente.
Suor Faustina, distrutta dalla malattia e da varie sofferenze che sopportava volentieri come sacrificio per i peccatori, nella pienezza della maturità spirituale e misticamente unita a Dio, morì a Cracovia il 5 ottobre 1938 all’età di appena 33 anni. Il 18 aprile 1993, sulla Piazza di San Pietro a Roma, il Santo Padre Giovanni Paolo Il l’ha beatificata e il 30 aprile del 2000 l’ha canonizzata. Le reliquie di Suor Faustina sono esposte alla venerazione pubblica dei fedeli nel Santuario della Divina Misericordia a Roma nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia mentre i resti mortali posso essere venerati presso il Santuario della Divina Misericordia a CracoviaLagiewniki.
La missione di Santa Faustina consiste nel ricordare una verità di fede da sempre conosciuta, ma forse dimenticata, riguardante l’amore misericordioso di Dio per l’uomo e nel trasmettere nuove forme di culto della Divina Misericordia, la cui pratica dovrebbe portare al rinnovamento della vita di fede.
Il culto della Divina Misericordia consiste nella fiducia nella infinita bontà di Dio e nelle opere di misericordia verso il prossimo.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
LE FORME DEL CULTO DELLA DIVINA MISERICORDIA
L’immagine di Gesù Misericordioso
Il modello è stato mostrato dallo stesso Gesù nella visione che Santa Faustina ebbe il 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Plock. «La sera, stando nella mia cella — scrisse nel Diario — vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. (…) Dopo un istante Gesù mi disse: «Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te!» (Diario, 47). (…) «Voglio che l’immagine (…) venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia» (Diario, 49).
Il significato di questo quadro è strettamente legato alla liturgia di quella domenica. La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo secondo San Giovanni che descrive l’apparizione di Gesù risorto nel Cenacolo e l’istituzione del sacramento della penitenza (Gv 20, 19-29). L’immagine rappresenta dunque il Salvatore risorto che porta agli uomini la pace con la remissione dei peccati, a prezzo della sua Passione e morte in croce. I raggi del sangue e dell’acqua, che scaturiscono dal cuore di Gesù trafitto dalla lancia, e le cicatrici delle ferite della crocifissione, riportano agli avvenimenti del Venerdì Santo (Gv 19, 17-18; 33-37). L’immagine di Gesù Misericordioso unisce in sé questi due episodi evangelici che ci parlano dell’amore di Dio per l’uomo.
Nell’immagine di Cristo vi sono i due raggi. Santa Faustina chiede a Gesù il significato di questi raggi, e Gesù lo spiega: «Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime. (…) Beato colui che vivrà alla loro ombra» (Diario, 299). L’anima è purificata dal sacramento del battesimo e della penitenza, mentre il migliore nutrimento per essa è l’Eucaristia. Dunque questi due raggi simboleggiano i santi sacramenti e tutte le grazie dello Spirito Santo, il cui simbolo biblico è l’acqua, ed anche la nuova alleanza di Dio con l’uomo fatta per mezzo del sangue di Cristo.
Santa Faustina Kowalska , l’apostola della Divina Misericordia, appartiene oggi al gruppo dei santi della Chiesa più conosciuti. Attraverso lei il Signore manda al mondo il grande messaggio della misericordia Divina e mostra un esempio di perfezione cristiana basata sulla fiducia in Dio e sull’atteggiamento misericordioso verso il prossimo.
LIbreria del SantoIl Diario di Santa Faustina