Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.
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Quesito
Caro Padre Bellon,
di recente io e un mio amico abbiamo discusso sullo Spirito e sul concetto di doppia spirazione (attiva e passiva).
Lui ha detto che a ogni processione dà vita a due relazioni uguali e contrarie, come secondo il principio di azione e reazione, per cui il rapporto fra spirazione attiva e passiva è simile a quello che c’è tra paternità e filiazione.
L’amore attivo del Padre e del Figlio ha una sua corresponsione in quello passivo dello Spirito Santo.
Io invece pensavo che la spirazione attiva fosse opera primariamente del Padre e che la spirazione passiva avvenisse dal Figlio in comunione col Padre.
Ho sempre pensato che la spirazione attiva fosse l’amore attivo del Padre per l’umanità e, ovviamente, per il Figlio che n’è primizia, mentre quello passivo è dell’amato, il Figlio stesso di cui si è compiaciuto e che noi dobbiamo imitare.
In tal senso l’amore, attivo del primo e passivo del secondo, sarebbe lo Spirito Santo.
Vorrei capirci meglio sperando di non aver detto eresie.
La ringrazio per la disponibilità.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ha ragione il tuo amico.
La spirazione attiva è quella del Padre e del Figlio.
La spirazione passiva è lo Spirito Santo che da essi procede.
2. Si parla di spirazione dalla parola Spiritus che significa soffio, vento.
L’amore è qualcosa di simile: procede da un soggetto e ha un moto, un trasporto verso un altro soggetto.
San Tommaso dice che è proprio dell’amore spingere e muovere la volontà verso l’oggetto amato (cfr. Somma teologica, I, 36,1)
E per questo aggiunge che la terza Persona divina giustamente si chiama Spirito.
Viene detto Santo perché: “Bisogna necessariamente che questo amore con il quale Supremo Bene ama se stesso abbia in sé quella bontà eccezionale che noi chiamiamo santità” ed “è ben conveniente che lo Spirito Santo per il quale si è mostrato l’amore, col quale Dio ama se stesso, sia chiamato Santo. Così la fede cattolica chiama Santo questo Spirito” (Compendio di teologia, 47)
3. La Spirito Santo è l’amore col quale Dio ama se stesso.
Ama se stesso conoscendosi.
Per questo procede dal Padre e dal Figlio.
Scrive San Tommaso: “Come Dio conosce se stesso, così è necessario che ami se stesso” (Compendio di teologia, 45).
4. Vi sono dunque due persone spiranti, che formano insieme un solo principio ispiratore, da cui scaturisce una sola spirazione. E di conseguenza un solo termine di questa aspirazione: lo Spirito Santo.
5. Il Concilio di Lione nella sessione del 18 maggio 1274 ha affermato: “Con fedele e devota professione, confessiamo che lo Spirito Santo procede eternamente dal Padre e dal Figlio non come da due principi, ma come da uno solo; non per due spirazioni, ma per una sola. Questo è stato ritenuto finora, ha predicato e insegnato, questo crede fermamente, predica, confessa e insegna la Sacrosanta Chiesa Romana, madre maestra di tutti i fedeli.
Questa è l’immutabile e vera dottrina dei padri e dottori ortodossi, sia latini che greci”(DS 850).
Ti ringrazio di aver attirato la nostra attenzione anche su questi argomenti molto alti di teologia dogmatica.
Ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo