Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.
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Quesito
Buongiorno Padre
ho letto la sua risposta al quesito pubblicato in oggetto con grandissimo interesse al credente che le aveva posto il quesito, grazie a mia moglie che mi ha portato alla conoscenza della vostra pagina online dove è possibile trovare risposte a moltissime domande e quindi così ho fatto cercando di trovare la risposta alla mia preoccupazione per quanto mi sta accadendo in questo periodo.
Nonostante l’emergenza COVID-19, grazie al mio lavoro ho potuto continuare da casa la mia attività e senza nessun tipo di difficoltà, anzi, la condizione mi ha favorito nell’introspezione di me medesimo, cosa così che nella mia vita non mi è mai capitata.
Grazie ancora a mia moglie Cristiana devota, ho cominciato ad ascoltare catechesi e iniziato a leggere il Vangelo ma mantenendo un certo scetticismo e superficialità anche se con continuità e perseveranza nell’ascolto sino a quando un giorno sono caduto in una grande crisi che mi ha spinto a confessarmi. Da allora sto vivendo ogni giorno nella pena e nella tribolazione, assalito da pensieri laidi, immagini indecenti e offensive, bestemmie nei confronti del Signore, Gesù Cristo e Maria Santissima. Sto pregando assiduamente ma le tregue sono poche e riesco solo a trovare conforto nel sonno anche se a volte mi sveglio nel cuore della notte e sento in lontananza come latrati di cani che sembrano bestemmiare pure loro, sono piuttosto suggestionato e molto preoccupato, ma davvero mi sto aggrappando a tutto quello che può aiutarmi chiedendo pietà e misericordia al Signore. Mi capita di piangere chiedendo al Signore umiliazione per tutto il male e peccati della mia vita. Ma la giornata è lunga e le insidie sono sempre numerose e difficili. Una sera ho confidato a mia moglie questo mio cadere nei pensieri di bestemmia esplicita che ovviamente non ho mai avuto nella mia vita prima d’ora, mia moglie mi ha risposto: Benvenuto! E da qui mi ha spiegato che è tutto normale quando un’anima viene toccata dal Signore e si ravvede (da qui la lettura della risposta pubblicata). Da qualche giorno le bestemmie sono meno frequenti ma sono arrivati pensieri peggiori, ancora di più quando prego risultano indecenti, offesa a sfondo sessuale al Signore Gesù e Madre Santissima. Credevo che il nemico si manifestasse in diversi modi ma non che arrivasse in questo modo contro chi come me evidentemente per tutta la vita ignorando Dio oggi prende coscienza supplicando il dono della fede.
Grazie Padre per la sua risposta
Martino
Risposta del sacerdote
Caro Martino,
1. non mi stupisce questo bombardamento di pensieri laidi e blasfemi proprio dal periodo in cui hai deciso di ricuperare una vita di fede.
È un fenomeno abbastanza diffuso in molti neo convertiti.
A volte per una particolare permissione di Dio e per una ulteriore purificazione anche taluni Santi (come Santa Caterina da Siena) sono passati attraverso questo crogiuolo.
Prova a leggere qui: Vari modi con cui il demonio può infestare la nostra preghiera e la …
2. Non scoraggiarti di fronte ad una battaglia che si presenta così continua e impetuosa.
Mediante la libertà sei sempre capace di opporti a tali tentazioni e, opponendoti, vinci e meriti.
Senza che tu te ne accorga questa battaglia ti rinforza.
E se i tuoi avversari hanno l’intendimento di ricondurti a loro e farti perdere la pace, di fatto ne conseguono l’effetto contrario perché ogni tentazione per te è motivo di nuova vittoria e di rinnovata adesione a Cristo e alla Beata Vergine Maria.
3. Come vedi, sembra strano, ma è per un disegno della benevolenza di Dio che è permesso tutto questo.
D’altra parte i demoni non possono agire di loro iniziativa se non è concesso loro dal Signore.
Non possono fare assolutamente nulla al di fuori dei confini delle permissioni divine. Sono creature di Dio – sebbene non nella loro acquisita volontà malvagia – e sono bisognose dell’aiuto di Dio in tutto.
Per questo Dio dice a Santa Caterina da Siena: “I demoni dunque sono miei ministri nel tormentare i dannati nell’inferno e nell’esercitare e provare la virtù dell’uomo in questa vita.
L’intenzione del demonio non è di provare e temprare la vostra virtù, perché in lui non vi è la carità, ma è di privarvi della virtù: ma ciò non può fare se voi non volete.
Grande è perciò la stoltezza dell’uomo che si fa debole laddove io l’ho fatto forte e da sé medesimo si mette nelle mani del demonio” (Dialogo, 43).
4. Le dice ancora: “In questa vita io permetto ai demoni di tentare e molestare le mie creature non perché siano vinte, ma perché vincano e ricevano da me la gloria della vittoria, provando la loro virtù.
D’altra parte nessuno deve temere, qualunque siano le battaglie e le tentazioni che gli vengono dal demonio, perché io ho fatto forti gli uomini e ho dato loro la fortezza della volontà fortificandola nel sangue del mio Figliuolo. Questa volontà né demonio né creatura alcuna ve la può mutare perché è vostra, data a voi da me insieme al libero arbitrio.
Voi dunque col libero arbitrio la potete tenere saldamente in vostro possesso, o lasciare come vi piace. Se la ponete nelle mani del demonio essa è l’arma e il coltello con cui egli vi percuote ed uccide; ma se l’uomo non dà questo coltello della volontà nelle mani del demonio, cioè se non acconsente alle sue tentazioni e molestie, giammai sarà ferito dalla colpa del peccato qualunque tentazione subisca. Ne rimarrà anzi fortificato se aprirà l’occhio dell’intelletto a contemplare la mia carità la quale permette che siate tentati solo per farvi giungere alla virtù e provarla in voi stessi” (Ib.).
5. In questo senso capisco le parole che ti ha detto tua moglie quando le hai palesato questo tuo stato d’animo: Benvenuto!
Santa Caterina insegna a ricevere le tentazioni dicendo: «Voi siate le molto benvenute», e ricevetele come carissimo amico, perché sono cagione e strumento di levarci del sonno della negligenza e farci divenire a virtuosi” (Lettera 335 A don Cristofano monaco di Certosa del monasterio di santo Martino di Napoli).
5. E poco più avanti Santa Caterina dice: “Dunque io non voglio più in voi confusione, né tristezza, né attaccamento alla propria volontà: ma una letizia grande e fuoco dolce d’amore, e lume di Spirito Santo, con cuore virile e non timoroso, vestiti della dolce ed eterna volontà di Dio, la quale ha permesso e permette ogni pena che avete, sia corporale che mentale per singolare amore verso di voi e non per odio.
Orsù dunque con le armi della santa orazione e dei santi pensieri, fondati nella dolce ed eterna volontà di Dio.
Con queste armi sconfiggiamo il demonio, e col pensiero scacciamo il pensiero, cioè coi pensieri di Dio cacciamo quelli del diavolo” (Ib.).
6. “Perciò non sono da temere i colpi delle tentazioni, ma è da dilettarsi nello stare sempre in battaglia, mentre viviamo. Se vedessimo quanto è grande il frutto della battaglia non ci sarebbe nessuno che non l’aspettasse con desiderio. Chi non ha battaglia non ha vittoria; e chi non ha vittoria rimane confuso.
Sapete quanto bene deriva dallo stare in battaglia?
Nella battaglia l’uomo ha materia di levarsi dalla negligenza e d’esser più sollecito ad impiegar bene il tempo e non stare ozioso; e particolarmente di darsi all’esercizio della santa orazione, con la quale ricorre umilmente a Dio vedendo in lui la sua sola fortezza e domandandogli aiuto.
Ed ha anche materia di conoscere la debolezza e la fragilità e la inclinazione al male della propria passione sensitiva, e per questo concepisce odio verso l’amor proprio e con vera umiltà disprezza se medesimo reputandosi degno delle pene e indegno del frutto che tien dietro alle pene.
E inoltre conosce la bontà di Dio vedendo che la volontà buona di non consentire al male l’ha da Dio, e perciò concepisce amore e gratitudine verso questa bontà, perché si riconosce e si sente da lui conservato nella buona volontà” (Lettera 169 A don Nicoloso di Francia monaco di Certosa nel monasterio di Belriguardo).
Pertanto anch’io con Santa Camerina ti dico di andare avanti con cuore virile e non timoroso perché in questo combattimento stai facendo grandi guadagni.
Ti assicuro per questo la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo