Non di rado incontro genitori scontenti perché il figlio intende percorrere una strada lavorativa che non condivide. Ne nascono drammi familiari fatti di silenzi, incomprensioni, rotture. Ebbene io non capisco questi genitori. Il vero pericolo da scongiurare in un momento di crisi e disoccupazione giovanile come l’attuale, è che il giovane non nutra sogni, si rassegni, si lasci andare ad una vita vuota. E magari, a causa di ciò, cada in sindromi depressive a volte molto pericolose. Se un figlio ha un progetto e si mette in gioco, un genitore dovrebbe essere sempre al suo fianco. Non si è padri per gli spermatozoi ma perché si adottano i desideri dei figli. Un genitore deve avere fede nel desiderio del figlio, deve crederci più di lui. Se – come dice Recalcati – un genitore ha fede nel desiderio del figlio, il desiderio del figlio, si rafforza, cresce, si potenzia. E, infine, i figli non sono nostri, non sono nostre proiezioni: se avremo costruito un rapporto con loro saranno loro a chiederci consigli e, solo allora, glieli potremo manifestare con serenità. Per poi essere al loro fianco.
Tratto da Metro