Fonte dell’articolo mauroleonardi.it
Un tempo non lontano sarebbe stato impossibile dare una notizia del genere: oggi invece grazie alla trasparenza che Bergoglio desidera sulla sua vita, è possibile per la gente qualsiasi sentire il Papa più vicino. Accade al Romano Pontefice quello che accade a ciascuno di noi quando veniamo a sapere che un collega di lavoro è positivo o che lo è il compagno di classe di nostro figlio. Sono momenti di preoccupazione e di disagio difficili da descrivere. Si va dal fastidio per dover rivoluzionare i propri programmi alla paura di aver contratto il virus. Nel caso di Papa Francesco non sappiamo in cosa consisterà l’allerta sanitario che lo riguarda: in altre parole, non è noto se sarà sottoposto o meno a regime di quarantena. Dipende dai medici stabilire il protocollo, in base al tipo di contatto avvenuto.
Proprio durante il viaggio in aereo di ritorno dalla Slovacchia, Bergoglio aveva toccato il delicatissimo tema dei vaccini, dicendo di sapere bene che, anche all’iinterno della Chiesa, c’è una componente molto forte di no vax. “Anche nel collegio cardinalizio – aveva detto – ci sono alcuni negazionisti e uno di questi, poveretto, è ricoverato con il virus. Ironia della vita. Hanno paura, bisogna chiarire con serenità. In Vaticano sono tutti vaccinati tranne un piccolo gruppetto che si sta studiando come aiutare”.
Per fortuna sua e del Papa, Babjak non era parte di questa minoranza.