Alcuni miei parenti dicono che la Chiesa di oggi non rappresenta il ve…

logo amicidomenicani bozza scritte crop


Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.

Questo articolo è disponibile anche in:
Italiano

Quesito

Caro  Padre Angelo,
sono una donna, ho 33 anni e vorrei parlarle di una situazione che sto
vivendo, che credo riguardi anche altre persone.
Da circa sei anni mi sono riavvicinata alla fede dopo un lungo periodo di lontananza. La mia famiglia fino a poco tempo fa non era particolarmente credente, anzi i miei familiari erano lontani e a volte critici verso la fede, ma da circa un anno si sono riavvicinati alla fede anche mia madre e mio fratello che ha 27 anni. Ognuno di noi tre sta seguendo un suo percorso autonomo e preghiamo ognuno per conto proprio, ma ci confrontiamo.
Io però sono l’unica che mi sono riavvicinata anche alla Chiesa, cioè
vado alla Messa, mi confesso, prego con preghiere tradizionali come il
rosario. Mia madre e mio fratello invece, anche se seguono un cammino
cristiano in gruppi con altre persone, sono lontani dalla Chiesa.
Mia madre e mio fratello, anche se mi rispettano, dicono che la Chiesa di
oggi non rappresenta il vero Cristianesimo e non accettano che la Chiesa abbia una struttura gerarchica. Inoltre dicono che oggi la Chiesa ha dimenticato che il Cristianesimo ha una dimensione meditativa e interiore, non solo sociale e liturgica.
Dicono che in origine il Cristianesimo era molto più meditativo e mistico e poi invece la Chiesa ha sviluppato solo l’aspetto liturgico e catechistico.
Io invece credo che si può vivere un’esperienza di meditazione,  contemplazione, silenzio anche restando all’interno della Chiesa, partecipando alla Messa e alla spiritualità tradizionale della Chiesa. Nella fede si vive sia la ricerca personale e la meditazione, sia la Messa con l’eucarestia che è il dono più grande che Gesù ci ha lasciato. Ci sono stati tanti grandi personaggi che vivevano una forte vita mistica individuale pur restando all’interno della Chiesa, come Santa Caterina o Santa Teresa d’Avila o Giorgio La Pira. Io non riesco a parlare di questo a mia madre e mio fratello e mi sento in imbarazzo. Vorrei saper spiegare che si può vivere una ricerca interiore e mistica anche all’interno della Chiesa, vivendo i sacramenti (e quindi accettando il sacerdozio e la struttura gerarchica della Chiesa), e che la Chiesa non ha mai ostacolato i fedeli nel fare una ricerca personale e mistica. Come posso parlare di questo alle persone che sembrano non capirlo?
Mi scuso per la lunghezza della lettera ma non ho capacità di sintesi.
La ringrazio per il tempo che mi dedica e pregherò per lei.
Carissimi saluti


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. per vedere come si sia sviluppato il cristianesimo nei suoi inizi è necessario fare riferimento al Vangelo, agli Atti degli Apostoli e ai loro scritti.
La Chiesa fin dall’inizio è vissuta insieme con gli apostoli e nutrendosi del loro insegnamento.
Gesù Cristo ha voluto mettere tra sé e coloro che avrebbero creduto in lui il ministero degli apostoli.
L’ha voluto come un servizio alla verità, perché nessuno prendendo la tangente andasse del tutto fuori strada.

2. Mi pare che così intendano fare quelli che dicono di andare dietro Cristo ma senza la mediazione della Chiesa.
Vi sarebbe allora Cristo, ma senza sacramenti, senza comunione ecclesiale, senza carità, dove ognuno in maniera intimistica si costruisce il proprio Vangelo.
È stata questa l’insofferenza di Giangiacomo Rousseau il quale nella professione di fede del vicario savoiardo si esprime così: “Perché mai? Sempre uomini che mi riferiscono ciò che altri uomini hanno riferito! Quanti uomini tra Dio e me!”.

3. Le Sacre Scritture invece sono una testimonianza continua del ruolo degli apostoli voluto da Gesù all’interno della Chiesa.
Ecco uno dei testi principali: “Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere”(At 2,42).
I primi cristiani erano consapevoli di quanto aveva detto Gesù: “Come il Padre ha mandato a me, così io mando voi” (Gv 20,21)
Le ultime parole di Gesù prima di salire in cielo secondo evangelista Matteo sono state le seguenti: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,18-20).

4. Precedentemente aveva detto: “In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo” (Mt 18,18).
“In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato” (Gv 13,20).

5. Invano Cristo avrebbe detto a Pietro: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»” (Mt 16,18-19).
E: “Satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31-32).

6. Eliminando la mediazione della chiesa e del suo magistero, tua madre e tuo fratello finiscono per riferire a se stessi ciò che invece Gesù Cristo ha garantito solo a Pietro. 
Ma Gesù Cristo che cosa garantito sulla corretta comprensione del Vangelo ai singoli fedeli personalmente?
Ha garantito questo: “Chi ascolta voi (gli apostoli) ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato” (Lc 10,16).

7. Da ciò si deduce che non ci si può incontrare con Cristo, pena ridurlo alle proprie personali proporzioni, senza la mediazione della Chiesa e dei Sacramenti.
Secondo la visione spiritualista di tua madre e di tuo fratello a che cosa servirebbe il battesimo?
E la remissione dei peccati da chi la riceverebbero?
E l’eucaristia chi lo darebbe loro?
Certo, ne fanno a meno.

8. Invece, come giustamente rilevi, i grandi mistici come Caterina da Siena e Teresa d’Avila hanno vissuto la loro esperienza cristiana all’interno della Chiesa, a contatto con i sacramenti.
Penso in particolare a Santa Caterina da Siena la quale diceva al suo confessore: “Padre ho fame, per amore di Dio date nutrimento all’anima mia”. Direi si legge che non usciva mai dalla Comunione senza avere ricevuto grandi insegnamenti e senza aver ottenuto molti doni.
Sentiva spasimo fisico prima di ricevere la Comunione, che non poteva fare quando voleva.
È stata questa la medesima esperienza di Marthe Robin, mistica francese morta nel 1981 che per quarant’anni è vissuta solo di Eucaristia ricevuta una volta la settimana.

9. Chiedi infine come puoi parlare di queste cose a persone che non ne capiscono.
Credo che per ora la risposta si trovi in queste parole di santa Teresa di Gesù bambino: “Ah, preghiera e sacrificio formano tutta la mia forza, sono le armi invincibili che Gesù mi ha date, toccano le anime ben più che i discorsi, ne ho fatto esperienza spesso” (Storia di un’anima, 315).
Pertanto per ora lavora nel segreto. Questa è la premessa insostituibile.
Appena vedrai aprirsi uno spiraglio, potrai fornire loro l’adeguata informazione.

Mentre ti assicuro la mia segreta cooperazione, ti auguro un sereno prosieguo di queste feste natalizie, ti benedico e con te benedico i tuoi cari.
Padre Angelo

Dona

Aiutaci con una donazione, con un tuo piccolo contributo ci aiuterai a mantenere in vita il nostro sito web e ad attivare nuovi servizi. Grazie, Dio ti benedica!

Lode a Te App

Lode a Te App

Lode a Te App è un app semplice che raccoglie articoli, catechesi, video, audio, podcast, in un unica e app completamente GRATUITA! L’app è compatibile con tutti i dispositivi Android

Scarica Lode a Te App per Android

Video Recensione del mio libro

Informazioni su Padre Angelo Bellon op 1115 Articoli
P.Angelo Bellon op, docente di teologia morale.