Fonte dell’articolo silvestrini.org
«Signore, se vuoi, puoi purificarmi». ||| Un lebbroso osa accostarsi a Gesù; i lebbrosi erano considerati impuri e contagiosi e per questo venivano e dovevano restare emarginati. Egli lo vede e gli si getta dinanzi e prega: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». È una preghiera semplice, essenziale che esprime fede, rispetto e fiducia. Gesù mette in atto quanto aveva più volte detto: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori». Infatti l’evangelista dice: Gesù ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. È significativo e merita attenzione in successione quello poi che accade, quello che Gesù fa e dice dopo l’implorazione del lebbroso: Si muove a compassione, condivide amorevolmente il male del lebbroso, tende la mano e lo tocca, non avrebbe dovuto farlo secondo le prescrizioni della legge, poi la potenza delle sue parole che sanano e purificano. Il divino Redentore vuole dirci che non si schifa del nostro male neanche quando incancrenisce e diventa purulento anzi si muove a compassione e se pentiti e supplici, è sempre pronto a farci sentire la sua vicinanza, il sollecito soccorso; Egli ci tende la mano e ci tocca, poi ci assolve dal nostro male: va, sei purificato dal tuo male. Ti manca soltanto la conferma della Chiesa: mostrarti al sacerdote che ti assolve e fa’ l’offerta per la tua purificazione; poi fa il tuo rendimento di grazie per il dono e la Grazia che hai ricevuto. Il peccato è stato lavato nel sangue di Cristo!